La dieta Low Fodmap è nota dal 2008 ed è stata sviluppata da un gruppo della Monash University a Melbourne, Australia.
I FODMAPs sono Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides and Polyols, cioè piccole molecole, carboidrati a catena corta, che non vengono facilmente assorbiti dall’intestino tenue.
Prevede tre fasi:
- esclusione degli alimenti contenenti fodmaps,
- reintroduzione a tolleranza di determinati alimenti,
- gestione autonoma della dieta, con l’autocontrollo dei sintomi.
In quali alimenti si trovano i Fodmaps?
- Monosaccaridi: (fruttosio) mele, pere, ciliegie, miele, asparagi
- Disaccaridi: (lattosio) latte, formaggi, yogurt, gelato
- Oligosaccaridi: (fruttani, galatto-oligosaccaridi) frumento, orzo, cipolla, aglio, piselli, lenticchie, ceci, carciofi.
- Poliolii: (sorbitolo, mannitolo, maltitolo, xilitolo) mele, pere, ciliegie, funghi, cavolfiore, chewing-gum.
Le persone con la sindrome del colon irritabile possono beneficiare di una dieta Low Fodmap perché povera di alimenti che fermentano generando gonfiore, crampi addominali e irregolarità intestinale.
La sindrome dell’intestino irritabile (IBS) colpisce 1 persona su 7, cioè il 15% delle persone in tutto il mondo soffre di IBS.
Il 75% delle persone affette da IBS riscontrano sollievo dai sintomi con una dieta a basso contenuto di FODMAP.
E importante che venga valutata e prescritta da un esperto abilitato in nutrizione, in grado di seguire, monitorare e sostenere il paziente durante le varie fasi.
https://www.monashfodmap.com/